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"Nessun uomo è un'isola, intero per se stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, parte della terra intera, e se una zolla viene portata via dal mare, qualcosa all'Europa viene a mancare, come fosse stato un promontorio o la casa di un uomo, di un amico o la tua stessa casa.

Ogni morte di uomo mi diminuisce perchè io sono parte vivente del genere umano.

E' così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: essa suona per te" - Jhonne Donne

Esiste un unico modo per agire in modo significativo ed è quello di unire l'esperienza e le idee in un intreccio continuo, in cui il "saper fare" di ognuno ed il "saper essere" di ognuno, si fondono in un unico indistinguibile.

 

 
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IL SANGUE
Brevi cenni storici: I Gruppi Sanguigni

Fin dai tempi più remoti, l'uomo ha avuto un rispetto reverenziale per il sangue, che intuiva essere la fonte di vita. La storia della trasfusione di sangue ha inizio nel 1600, quando un medico inglese, William Harvey, scoprì il sistema della circolazione del sangue. Nel 1667 Jean Baptiste Denis in Francia e Richard Lower in Inghilterra, separatamente, eseguiro trasfusioni di sangue di vitello all'uomo, che in modo fortunoso, ebbero successo. In seguito i risultati furono ovviamente spesso sfavorevoli e pertanto la pratica fu proibita, per legge. Nel 1818 James Blundell eseguì con successo la prima trasfusione di sangue umano ad un paziente per il trattamento di una emorragia post-partum, usando la tecnica della trasfusione da braccio a braccio. Dal 1825 al 1830 effettuò 10 trasfusioni, con alterna fortuna, usando la medesima tecnica. Solo con la scoperta dei gruppi sanguigni ha inizio la nuova era della trasfusione di sangue. Nel 1900 infatti, Karl Landsteiner, medico austriaco premio Nobel per la medicina, scoprì i primi tre gruppi sanguigni nell'uomo: A, B, 0; il gruppo AB fu scoperto dai suoi colleghi A. Von Decastello e A. Sturli nel 1902. Grazie a queste conoscenze nasce il concetto di compatibilità fra donatore e ricevente, che permetterà di trasfondere sangue in maggiore sicurezza e con maggiore probabilità di successo. Nel 1907 L. Hektoen suggerisce l'utilità di aggiungere un ulteriore test mettendo a contatto il sangue del donatore con quello del ricevente, prima della trasfusione: è il primo esempio di prova di compatibilità. La nascita della conservazione del sangue si deve alla scoperta, avvenuta tra il 1915 ed il 1916, delle proprietà anticoagulanti. di una soluzione di citrato e glucosio che. aggiunta al sangue, ne permette la conservazione. Con l'utilizzo degli anticoagulanti per la conservazione del sangue, si poté trasformare la procedura da diretta ad indiretta, portando cosi all'allontanamento definitivo dei due attori principali di questo processo, il donatore ed il ricevente. ''Durante la prima guerra mondiale, un medico americano di origine britannica, Oswald H. Robertson, costruì un contenitore refrigerato con delle casse per munizioni e lo utilizzò per trasortare delle unità di sangue, in un ospedale da campo, salvando la vita ad alcuni soldati canadesi, impegnati sul fronte francese e gravemente feriti. Oswald H. Robertson è tutt'ora riconosciuto come il padre delle banche di sangue'' (Fonte Wikipedia). Nel 1930 fu così possibile istituire la prima Banca del Sangue, presso il London Hospital, secondo il concetto innovativo per il quale le unità di sangue donato, restano in deposito, pronte ad assicurare in ogni momento di necessità, il soddisfacimento delle varie esigenze trasfusionali. L'identificazione del fattore Rh insieme alla tipizzazione AB0 saranno eseguite su tutte le unità di sangue raccolto. Nel 1952 sono state introdotte le sacche in materiale plastico, in sostituzione dei flaconi in vetro per la raccolta di sangue, premessa indispensabile per l'evoluzione di un sistema di raccolta che produca, a seguito di centrifugazione, più emocomponenti da una singola unità di sangue. Da qui nasce l'era della medicina trasfusionale, in cui il paziente viene trasfuso con il solo emocomponente di cui ha bisogno; l'incessante ricerca negli anni successivi ha concepito e prodotto sofisticate apparecchiature, i separatori cellulari, che consentono la raccolta diretta, durante l'atto della donazione, di emocomponenti ad elevatissimi standard di sicurezza, sterilità ed efficacia terapeutica.

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